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La Commissione Grandi Rischi condannata

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7GiorniLaVideoCassettaCheUccideVideoIcon

In fondo era così semplice. Se i terremoti non si possono prevede (e mi sta bene), allora non si può neanche prevedere che non ci saranno. Tutto qui. Ma allora, perché la Commissione Grandi Rischi rassicurava tutti? Perché quel giorno, quel 31 marzo 2009, disse agli aquilani che potevano sostanzialmente dormire sonni tranquilli? Erano sette giorni, sette maledetti giorni prima della grande scossa che avrebbe procurato oltre trecento morti. Se è vero che non si poteva fare molto, tuttavia una cosa si poteva certamente fare: si poteva dire “State attenti. Niente panico, ma non abbassate la guardia”.
Invece, in molti erano più preoccupati di zittire Giuliani, il tecnico aquilano che asseriva di avere messo a punto un sistema di previsione dei terremoti, che di fare il proprio lavoro. Quello stesso 31 marzo, una troupe della Rai veniva inviata a L’Aquila e intervistava Giuliani, detto “il ciarlatano“, proprio mentre la Commissione Grandi Rischi faceva comunicati stampa rassicuranti. Giuliani, davanti alle sue strumentazioni e sotto gli occhi del sindaco Cialente (che gli aveva affidato il monitoraggio della scuola De Amicis), aveva detto alla troupe che una scossa molto più grande era possibile, e che anzi lui se l’aspettava. Quel servizio, nel viaggio di ritorno da L’Aquila a Roma, fu l’oggetto di un paio di telefonate dagli alti vertici della Commissione Grandi Rischi. E non andò mai in onda. Io raccolsi la testimonianza di Cristiano (che in seguito perderà il lavoro), un coraggioso operatore di quella troupe,  e la pubblicai. Fu messa agli atti del processo che oggi ha portato alla condanna. Potete vedere il servizio in cima al post.

Sette furono i membri della Commissione Grandi Rischi a salire sul banco degli imputati. Sette, oggi, le condanne a sei anni. Perché con i loro comportamenti, secondo la sentenza, avevano attuato una distorsione della corretta informazione. Precisamente, diedero agli aquilani «informazioni inesatte, incomplete e contraddittorie». Ecco i nomi: Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis, gia’ vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione Civile, Enzo Boschi, presidente dell’Ingv, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto Case, Claudio Eva, ordinario di fisica all’Universita’ di Genova e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile.

Che i terremoti si possano prevedere è certamente tutto da dimostrare. Che però le informazioni si debbano dare bene, questo, invece, ora è dimostrato.


 ALLEGATI: Guarda i 4 episodi dell’inchiesta sulla prevedibilità dei terremoti, raccolti in una unica playlist su Youtube.

 


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